Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA &
ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE -
Anno XX – 25 novembre 2023.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia
del testo: BREVI INFORMAZIONI]
Sclerosi
multipla (SM): l’atrofia retinica può consentire di prevedere il declino cognitivo. Salut
Alba-Arbalat e colleghi hanno indagato il rapporto
tra lo spessore della retina e le funzioni cognitive nei pazienti affetti da
sclerosi multipla. L’assottigliamento progressivo della struttura neuroretinica è strettamente correlato allo stato
complessivo dell’encefalo degli ammalati, e la quantificazione delle fibre
nervose retiniche peri-papillari può consentire di identificare precocemente i
pazienti a rischio di sviluppare disfunzione cognitiva. [Cfr. J Neurol Neurosurg Psychiatry –
AOP doi: 10.1136/jnnp-2023-332332, Nov. 21, 2023].
Autismo:
individuata una “sequenza enhancer” del gene
PTCHD1 che ne regola la trascrizione neuronica. PTCHD1 è un accertato gene di
suscettibilità per i disturbi dello spettro dell’autismo (ASD) e per la disabilità
intellettiva (ID): alterazioni del suo livello possono contribuire all’eziologia
di entrambi i disturbi. Stephen F. Pastore e colleghi di un gruppo di ricerca
canadese hanno identificato specifiche regioni del promotore di Ptchd1 per una rilevante
espressione nei neuroni P19-indotti. Subito dopo hanno identificato i siti di
legame all’interno di queste regioni e, successivamente, hanno individuato una
regione che ospita due elementi cis-regolatori ENCODE-predicted
enhancer, riconoscendo infine una specifica
sequenza enhancer che regola la trascrizione
di Ptchd1 nei neuroni. Lo studio fornisce nozioni su meccanismi importanti per
l’espressione di PTCHD1 ed elementi di contesto per interpretare il modo in cui
le alterazioni di questo locus influenzano lo sviluppo neuroevolutivo. [Scientific
Reports – AOP doi: 10.1038/s41598-023-46673-0, Nov. 21, 2023].
Malattia
di Alzheimer: ruolo dei peptidi βA sequestrati nei mitocondri sinaptici. Kun Jia
e colleghi hanno individuato un rapporto tra l’accumulo intra-sinaptosomico di
peptidi βA42 e l’inefficienza bioenergetica dei mitocondri sinaptici, sia
nell’invecchiamento che nel MCI (mild cognitive impairment) con amnesia,
considerato uno stadio di transizione che porta alla malattia di Alzheimer. Il
prosieguo della sperimentazione ha accertato che il sequestro mitocondriale di βA
contribuisce alla disfunzione mitocondriale delle sinapsi cerebrali nello stadio
di transizione tra invecchiamento normale e avvio del processo patologico
neurodegenerativo alzheimeriano. [JCI Insight 8 (22): e174290, November 22,
2023].
La
neurogenesi ippocampale è accresciuta e la memoria migliorata da digiuni intermittenti
e non dalla dieta 5:2.
La produzione di nuovi neuroni nel giro dentato dell’ippocampo del cervello
adulto supporta memoria e apprendimento. Gli stimoli che accrescono questa
neurogenesi rallentano l’invecchiamento cerebrale e potenziano le risorse cognitive.
La restrizione calorica e il digiuno intermittente si sono
rivelati ottimi stimoli neurogenetici con la mediazione dell’ormone gastrico grelina,
allora Luke D. Roberts e colleghi hanno studiato la dieta 5:2, una delle più
popolari forme di digiuno intermittente, accertando che questa forma di regime
alimentare non accresce la neurogenesi, non aumenta la plasticità neuronica e
non supporta l’apprendimento. [EMBO Reports e57269, Nov. 21, 2023].
Gravità
del disturbo da gioco d’azzardo (IGD), spessore corticale e solitudine. Le persone affette da disturbo
da gioco d’azzardo su internet (IGD, internet gaming disorder)
presentano punteggi al test per la solitudine molto più elevati delle
persone sane di controllo. Junhong Dai e colleghi
hanno studiato con MRI 84 soggetti affetti da IGD, a confronto con 103 soggetti
giocatori occasionali, rilevando che la gravità della “dipendenza” dal
gioco, la riduzione di spessore della corteccia cerebrale e il grado
di solitudine presentano una correlazione proporzionale. [Cfr. Neuroreport – AOP doi: 10.1097/WNR.0000000000001975, Nov.
23, 2023].
Le
meraviglie del Colibrì di Anna un uccello dalle risorse di volo stupefacenti. Diffuso in Nord-America appartiene
ai Trochilidi e non è tra i più piccoli colibrì, detti “uccelli mosca” per le
varietà lunghe 6 cm, il Colibrì di Anna Massena duchessa di Rivoli (Torino)
classificato da Lesson nel 1829 come Calypte
anna raggiunge i 10 cm di lunghezza e mostra abilità acrobatiche
impressionanti. L’eleganza del lungo e sottile becco nero e la vivacità delle
macchioline rosse ai lati del capo accrescono l’effetto piacevole di un volo unico
per caratteristiche, con una sospensione in aria prodotta dalla vibrazione a
una rapidissima frequenza di ali triangolari allungate, leggerissime e tali che
gli consentono con estrema naturalezza di frenare in aria, volare all’indietro
o sottosopra alla stessa impressionante velocità.
Finora
non si era compreso come facesse ad attraversare in volo fori e passaggi naturali
troppo stretti per il diametro ad alette aperte; ora, usando delle high-speed
cameras è stato possibile riprendere con video ad
alta velocità e analizzare il movimento con la visione rallentata. Il colibrì,
nell’attraversare il tramite angusto, tiene le ali vibranti quasi aderenti al
corpo sfruttando in forma simmetrica un pattern di moto che normalmente
usa in forma asimmetrica, ossia con un’ala ferma e una accostata vibrante, per
spostarsi orizzontalmente mentre è sospeso in aria. [Fonte: Nicholas Chesarino e Erin Garcia de
Jesus on Science News e BM&L-Italia, novembre 2023].
Studio combinato PET/fMRI rivela l’attivazione oppioide di un circuito dopo l’acme
sessuale. La PET col radioligando [11C]carfentanil, che ha alta affinità per i recettori oppioidi μ,
ha consentito di quantificare il rilascio di endorfine dopo l’orgasmo nell’uomo.
Patrick Jern e colleghi, hanno rilevato un
significativo rilascio nell’ippocampo e aree collegate del lobo temporale,
mentre la fMRI ha mostrato attività emodinamica nella corteccia motoria e somatosensoriale,
ippocampo e talamo durante la stimolazione peniena. Il circuito endogeno opioidergico del lobo temporale mediale
identificato dai ricercatori è verosimilmente la sede delle alterazioni nei
disturbi dell’orgasmo. [Cfr. Journal of Nuclear Medicine 64 (8): 1310-1313,
2023].
Cabergolina
(CAB) e dimetilcarbergolina (DMC) nei disturbi
sessuali maschili. La cabergolina (CAB) è un
derivato dell’ergot prescritto nell’iperprolattinemia:
sopprime il rilascio di prolattina agendo sui recettori D2 della dopamina, anche
se ha affinità di legame per altri recettori della dopamina e per recettori
della 5-HT (serotonina). Pfaus e colleghi hanno
studiato per i deficit sessuali maschili la CAB e un suo derivato, la dimetil-cabergolina (DMC), che agisce come antagonista, invece
che agonista, dei recettori della serotonina 5-HT2B. Entrambe le
molecole facilitavano l’emissione, ma la CAB anche la motivazione anticipatoria
e l’introduzione. Questi risultati indicano che le cabergoline
possono essere impiegate nel trattamento di disturbi del desiderio sessuale e
dell’atto copulatorio, anche se a dosaggi elevati aggravano la patologia
cardiaca valvolare. [Cfr.
Psychopharmacology – AOP doi: 10.1007/s00213-023-06501-9,
2023].
Psicologia
della morale e fondamento morale della psicologia: una nuova frontiera nello
studio della mente umana.
Anche se da Freud in poi si opera la distinzione tra psicologia dei processi
coscienti e psicologia del profondo o inconscio, nell’applicazione pratica dei
paradigmi della psicologia alla comprensione dell’agire sociale delle persone o
all’interpretazione del pensiero e dei sentimenti di personaggi che conosciamo
solo attraverso resoconti storici o narrazioni biografiche, ci si rende conto
di quanto sia poco praticabile l’applicazione rigorosa di un metodo basato su
tale dicotomia, originariamente concepita per analizzare la dimensione psichica
di una persona in un rapporto interindividuale.
Dopo
decenni in cui molti si sono sforzati di attingere ai concetti di Psicologia
collettiva e analisi dell’Io e al modello del caso del Presidente
Schreber analizzato attraverso documenti, per stabilire quanto delle figure
concepite dagli psicoanalisti per descrivere forme di organizzazione costante
della psiche inconscia fossero realmente operanti nelle menti di persone
impossibili da incontrare e analizzare, si è deciso di abbandonare questa
impostazione, più per i limiti e il discredito in cui erano cadute alcune
nozioni psicoanalitiche che per aver compreso quanto quel metodo fosse
inadeguato perché, lungi dal consentire di cogliere effettive realtà, si
limitava ad appropriare sulla base di ragionevoli congetture le strutture
preconcette, tra le figure classiche della disciplina, che non entrassero in
contrasto con la logica dei fatti descrittivi o narrativi.
In
altri termini, invece di analizzare si attuava un’inferenza considerata vera
e corretta fino a prova logica del contrario. Oggi, per quanto riguarda le
inferenze sulla psicologia collettiva si impiegano le meno controverse bias
– o tendenze automatiche e involontarie che agiscono su atteggiamento e
comportamento di default in assenza di diversa determinazione intenzionale
cosciente – ma il procedimento non è diverso[1]; invece, per quanto riguarda l’indagine
sulla psicologia individuale di personaggi consegnati alla storia, c’è il
metodo seguito da noi, focalizzato principalmente sulla psiche cosciente e
basato su una ricostruzione di fatti, atteggiamenti e comportamenti comprovati
da documenti, che consenta di desumere caratteristiche parziali dell’ideazione,
dell’affettività, della personalità, del temperamento o del carattere
attraverso ragionamenti guidati da logica e nozioni di psicologia e psichiatria.
Un tale metodo rinuncia all’impossibile “analisi in assenza della persona reale”
e si accontenta di formulare ipotesi plausibili, il cui grado di probabilità di
corrispondere al vero è affidato al giudizio del lettore.
Proprio
operando in tal modo, ci siamo resi conto che una grande assente nella cultura
cui possiamo attingere per i nostri studi è una branca specializzata del sapere,
che indaghi la dimensione morale individuale e collettiva nei reciproci e
complessi rapporti con la psicologia individuale.
Al
nostro seminario sull’Arte del Vivere si è affrontato molto tempo fa il
problema culturale emerso nella pratica clinica dell’approccio psicologico alla
patologia psichiatrica che ignora – formalmente per correttezza metodologica – le
convinzioni religiose e morali di origine non religiosa dei pazienti. Come
nelle condizioni fisiologiche, e in alcuni casi patologici ancor di più, fa tutta
la differenza del mondo credere o non credere in un Dio onnipotente, avere o
non avere un codice morale plurimillenario condiviso con milioni di persone
nell’attualità e nella storia, credere o non credere nel peccato, ritenere o non
ritenere le proprie condotte legate all’assoluto di un giudizio divino
ultraterreno, credere o non credere in una vita ultraterrena determinata dalla
condotta morale in questa vita. I complessi rapporti tra la dimensione morale
vissuta dal soggetto e il modo in cui alcuni disturbi mentali si manifestano,
si evolvono e rispondono alla terapia, sono stati indagati in passato dal
nostro presidente, e la sua esperienza in questo campo ha evidenziato errori,
lacune e paradossi di una pratica psichiatrica che ignori la morale.
L’importanza
di conoscere il vissuto morale di un paziente psichiatrico non è che una delle
evidenze che ci riporta a un’antica e profonda radice antropologica in cui l’elaborazione
psichica della realtà da parte del singolo (psicologia) ha l’esigenza di
organizzare in modo equo ed esatto la materia del vissuto (ragione),
secondo le priorità di ciò che sente come valori che trascendono l’utile
personale (morale).
Al
seminario è stata avanzata la proposta di studiare sistematicamente alla luce
delle recenti conoscenze neuroscientifiche la psicologia della morale e
il fondamento morale della psicologia individuale e collettiva. Se la
proposta sarà accettata, è facile prevedere che vi saranno approdi conoscitivi
potenzialmente rivoluzionari. [BM&L-Italia,
novembre 2023].
Una
deriva della ragione nella nostra società che sta passando inosservata. Anche se in filosofia l’etica e
la logica sono tradizionalmente separate quali campi diversi di cimento
speculativo per ciascun filosofo, nella radice di tutte le culture troviamo lo sviluppo
delle espressioni condivise della ragione sociale intorno a capisaldi etici.
Uno dei migliori esempi è costituito dal concepimento e dall’applicazione delle
leggi: il filo della logica seguita e il ragionamento di equità si esercitano
intorno alla tutela di un diritto, ossia di un valore etico. Quando la
giurisdizione si esercita attraverso i famosi “pesi” e “contrappesi”, non fa
altro che applicare la logica per stabilire in termini di ragione gli
equilibri e le priorità nella tutela dell’interesse dei cittadini: i valori
biologici e i valori materiali entrano nei codici come beni da proteggere: la giustizia
stessa è un’astrazione e un’azione con fondamento etico ed esercizio
logico.
Chi
è consapevole di queste semplici realtà non è meravigliato dal fatto che il
venir meno, l’indebolimento – o fading, come è stato chiamato – nelle
società post-moderne del senso e del rispetto di valori morali di tradizione plurimillenaria,
possa aver ridotto il grado di ragionevolezza, ossia di appropriatezza logica
con cui si trattano le questioni sociali.
Alcune
esperienze mediatiche ci rendono conto del grado a cui è giunta in alcuni campi
la deriva logica. Un esempio efficace è costituito dalla vicenda che nel corso
di quest’anno ha riguardato l’accertamento di un reato finanziario, di vari
illeciti sportivi e del reato di false comunicazioni sociali da parte di una
società di calcio italiana. In una serie di intercettazioni rese pubbliche da
vari organi di stampa ed emittenti televisive, i colpevoli avevano confessato e
definito con la volgare severità del turpiloquio le proprie azioni, non dando
adito ad alcun dubbio per i fatti accaduti alla coscienza di coloro che fossero
stati edotti. Il ragionamento è semplice: sono stati commessi reati e illeciti confessati
e accertati, dunque ci saranno sanzioni in rapporto alla gravità. Si può
discutere sull’entità delle sanzioni, chiedendo a giuristi e avvocati quali
criteri sono stati adottati nei casi precedenti. Invece, cosa è accaduto? Per
mesi emittenti televisive e radiofoniche sportive hanno trasmesso discussioni,
dibattiti, invettive, vaniloqui e, soprattutto, ragionamenti illogici dovuti a
una questione chiara ed evidente: gli autori degli sproloqui insensati non
avevano il valore dell’onestà e il valore della giustizia. Senza questi valori,
pur di fronte a dei rei confessi che si sono dimessi e, alla fine della
vicenda, hanno ammesso le loro colpe per ottenere uno sconto di pena col
patteggiamento, hanno continuato ad arzigogolare pseudo-ragionamenti
finalizzati ad accusare la magistratura ordinaria e la giustizia sportiva di
una serie di nefandezze o irregolarità che avrebbero, nel loro pensiero simil-delirante,
fatto scomparire i reati commessi dalle persone con le quali si identificavano.
Avevano
in realtà assunto quello che si chiama in gergo il “ragionamento del
delinquente”, che attacca il giudice e cerca di delegittimarlo a parole per
fare apparire lui come il “cattivo persecutore”, ma sa bene che, seppure con l’aiuto
di avvocati abili possa riuscire ad ottenerne la ricusazione così da impedirgli
di esercitare l’azione penale, non cancellerà il suo delitto. Nella storia
recente, questa logica fu assunta nella retorica dell’autodifesa parlamentare
da Bettino Craxi che, accusato di reati connessi alla percezione di tangenti,
cercò in ogni modo di gettare fango e discredito sul pubblico ministero Antonio
Di Pietro. Dopo di allora una lunga schiera di politici accusati ha adottato
questa strategia “da delinquenti”. Secondo l’etica greco-romana e la morale
giudaico-cristiana questa condotta è barbara e gravemente colpevole, perché è
disonesta e impone con protervia e prepotenza il rispetto della propria
disonestà, macchiandosi della colpa di maldicenza e spesso di calunnia – la falsa
testimonianza dei dieci comandamenti – per colpire chi osa mancarle di
rispetto.
Ma
cosa accadeva negli sproloqui e vaniloqui mediatici sul caso della società
sportiva? Accadeva che avendo cancellato i due valori morali di onestà e giustizia
si perdeva il punto di partenza e quello di arrivo del filo logico della
vicenda, col risultato di indurre in molti ascoltatori indignazione contro la
magistratura ordinaria e la giustizia sportiva per un agire a dir loro “incomprensibile
e vessatorio”.
Questo
piccolo caso particolare è a nostro avviso una spia di quanto sta accadendo nel
modo di pensare collettivo, che lentamente si allontana per deriva dal buon
senso della logica elementare anche per effetto di un subdolo e lento motore
occulto, costituito dall’abitudine mediatica di trasformare una parte dei fatti
in opinioni. [BM&L-Italia,
novembre 2023].
Notule
BM&L-25 novembre 2023
________________________________________________________________________________
La Società Nazionale
di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience,
è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data
16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica
e culturale non-profit.